sabato 9 febbraio 2008

APPUNTI DI STUDIO

Le roche rivendicazioni e i ricordi immobili.
La microscopica monotonìa,il micidiale marchingegno del pregiudizio grafico.
Nel nostro linguaggio si è depositata un'intera mitologia.
Una plica epicantica,come costruire una mandorla.
Il decadimento degli isotopi,l'ultima glaciazione.
Crepe nei trucchi,fusioni ai margini.
Un italiano a Caracas.
E una teoria delle strutture dissipative,una topologia aleatoria.
Geografia del nulla.
Ci stiamo lasciando

2 commenti:

Unknown ha detto...

E l'orso si chiese: quando mi riposerò se l'inverno non arriva?
la bambola giaceva inerte, una domenica mattina, sotto l'immenso cielo grigio di una città del nord, in cui tutto le appariva troppo grande. o forse era lei ad essere troppo piccola, chi può dirlo?
la nostra casa è l'altrove, pensò la bambola, e l'orso la sentì.

"O mio grande amatore preso dal sonno,
ancora una volta è stata provata una cosa:
che i poeti sono uguali a tutti,
cadono come gli altri in un bicchiere d'acqua...

Alda Merini

nazim ha detto...

l'inverno è un focolare appicciato che soffia vapore al vetro,una coperta di lana grezza mai abbastanza spaziosa.
amore sono due tazzine sporche nel lavandino.
nulla di tutto questo.
nulla.
tutto.
questo.