il sabato mattina in centro,come da anni,non ricordo nemmeno più quanti.Il solito percorso,lo stesso senso di quieta remissione,la stessa edicola.Lì davanti C,con cui ieri eravamo a cena per festeggiare i 45 del pappo e i 32 di alessandro.L'ho conosciuto più di 10 anni fa,C.La prima volta che l'ho visto era nascosto nel bagagliaio di una macchina davanti al Be Bop a rollare una canna.All'epoca ero un entusiasta,fumare mi dava pressione bassa e impressioni alte e mi piaceva un sacco.Parlammo di jazz,di Steve Coleman tutta la sera.
Steve Coleman me lo fece sentire per la prima volta il rosso,il disco "The tao of mad phat".
Una cassetta sulla sua uno grigia,e ricordo perfettamente un momento in cui la musica pare inciampare,rallentare per sbaglio per poi miracolosamente riprendere con identico,negro,geometrico furore.
Oppure quella volta che tornavamo da bologna,io il rosso e romano,e con la luce incredula del dopo temporale che inondava l'autostrada sentivamo a tutto volume "Three days" dei Jane's addiction.
Potrei andare avanti all'infinito,mi piace ricordare.
Eu me lembro vuol dire io mi ricordo in portoghese.
C ha 20 anni più di me ma aveva un'energia che allora sentivo molto fresca,e nacque un'amicizia che dura ancora.La seconda volta che lo incontrai fu credo proprio un sabato,in centro,e mi chiese se volevo fare un giro in montagna con lui.Sì,dico io,con piacere.Andammo al Cerreto,credo,e mentre passeggivamo dopo poco mi offrì con grande nonchalance un quartino di trip,che io accettai di buon grado,essendo al tempo un felice,incosciente entusiasta.Da allora le esperienze in montagna furono diverse,fino a quando andammo insieme ad altri due amici negli Usa nella Sierra Californiana e all'ottavo giorno di trekking mi bloccai per un colpo di frusta bastardo.Eravamo a due giorni di cammino dalla civiltà,Simone e Jim andarono ad avvertire i Rangers che sorvegliavano(complici le marmotte)i laghi e che non scoppiassero incendi.Loro col telefono satellitare chiamarono in valle e -oplà-a arrivò un elicottero a prendermi.Non fu niente male,se non altro ho qualcosa di insolito da raccontare.
Poi quella volta che andammo ai prati di Sara e c'era una cavalla gravida morta.Avevamo preso dei funghi,e quella scena mi fece molta impressione.
Solo dopo capì che era un presagio di una cosa che stava per accadere.